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[SAI PERCHE’ L’ERBA “SPACCAPIETRA” SI CHIAMA COSI’?]

Il Ceterach Officinarum detto anche “Spaccapietre” o “Spaccapietra”, è una pianta di uso tradizionale con proprietà insospettabili.

L’Erba Spaccapietra cresce tenacemente tra le rocce e sui muri, riuscendo a frantumarne lentamente le pietre; per questo motivo è chiamata Spaccapietra o spaccasassi.

Si arrampica sui muri e li rompe: ecco a cosa deve il suo nome questa piccola felce.

Deliziosa felce conosciuta e apprezzata dalla Medicina dei Semplici, l’Erba Spaccapietra  il cui nome botanico è Ceterach Officinarum, secondo la “Dottrina Umorale” rappresenta la pianta perfetta per la Milza. Chiamata anche Erba Ruggine per la patina di spore rossastre disposte nella pagina inferiore della foglia, secondo gli antichi testi questa piccola felce bollita con il vinodissolve le ostruzioni del fegato e della milza“. Nei “Discorsi di Andrea Mattioli” del 1557, si fa riferimento al Ceterach come ad una pianta facilmente confusa dagli Speziali di quel tempo con la Phillitide, dal portamento molto simile. Nella tradizione popolare antica aveva il nome di Herba Indorada, ma per i Greci era Aspleno e per gli Arabi Scolopendria!

Secondo recenti ricerche internazionali sull’uso curativo delle piante tradizionali in Italia, alla Spaccapietra sono attribuite proprietà espettoranti per il muco, sedative per la tosse e diuretiche. Gli effetti più interessanti di questa pianta, si hanno invece a mio avviso sulla sua capacità di sciogliere i calcoli renali: l’infuso delle foglie, ricche di sali minerali, mucillagini e tannini, favorisce la riduzione e l’eliminazione dei piccoli calcoli e della renella. Le indicazioni e la tradizione la vedono efficace anche per i calcoli uretrali e vescica.

L’uso medicinale della Spaccapietra e di altre felci della stessa famiglia  è stato descritto da alcuni botanici indiani (Caius, 1935; Nair, 1959). E’ invece solo del 2007 uno studio che documenta le proprietà benefiche di 61 felci, tra cui il Ceterach, confermando l’azione diuretica e astringente.

Nelle indicazioni d’uso, si legge dell‘efficacia di questa pianta nell’ingrossamento della milza, nell’incontinenza urinaria, nei calcoli e nell’ittero.

Per la mia esperienza, posso affermare che la Spaccapietra è una pianta avvolta dal mistero: sappiamo molto poco del suo meccanismo d’azione, ma moltissimo conosciamo della sua efficacia! Preparata in infuso con 1 cucchiaino di foglie sminuzzate ogni 250 grammi d’acqua bollita, consiglio di lasciarla riposare coperta per 10 minuti e di berla al mattino a digiuno. I suoi benefici si apprezzano subito: c’è un immediato sollievo dal dolore post colica renale; inoltre l’uso continuativo porta ad una prevenzione nella formazione di nuovi calcoli. Ho potuto constatare che una tazza di Spaccapietra  a giorni alterni è più efficiente nella prevenzione della semplice acqua, e ne potenzia di molto l’azione diuretica.

Il nome Ceterach deriva dal latinoCeterum = il resto, il rimanente“, e per la sua capacità di rimuovere gli eccessi che tendono a “restare” nel corpo , la inseriamo in alcune formulazioni utili in caso di ritenzione di liquidi, gonfiore e obesità.

Luigi Giannelli: Medicina Tradizionale Mediterranea, Tecniche Nuove 

http://opensiuc.lib.siu.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1067&context=ebl

http://www.naturalmedicinalherbs.net/herbs/a/asplenium-ceterach=scale-fern.php

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3621777/

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