L’Aloe Vera è una pianta famosa per le sue molte caratteristiche, ma quanto conosciamo dei suoi benefici effetti?
“L’aloe Barbadensis Miller (detta anche Aloe Vera) deve il suo nome alle isole Barbados dove è molto diffusa; è presente però anche nel resto delle Antille, nei Caraibi e soprattutto sulla costa nord orientale dell’Africa da cui probabilmente si diffuse originariamente”.
Aloe Vera, la pianta dalle mille proprietà
Oggi parliamo dell’Aloe.
L’Aloe è una pianta il cui ceppo d’origine va ricercato nell’Africa del sud.
Sono state classificate oltre 300 specie, ma la sua grande facilità di ibridazione provoca confusione nell’identificazione. Se volete usare l’Aloe Vera fresca, acquistatela presso un vivaio che vi fornisca garanzie sulla specie, altrimenti rischiate di usare un “ibrido” con caratteristiche diverse dall’originale.
Il mio incontro con questa pianta a dir poco miracolosa si deve ahimè ad un ustione gravissima che colpì un caro amico: circa l’80% del suo corpo era ricoperto di piaghe. Erano gli anni novanta, e gli fu consigliato di volare in Sicilia da una “curandera” che usava l’Aloe per curare quasi tutte le patologie. La sua esperienza fu entusiasmante, e mi raccontò di come i bendaggi con le foglie fresche tritate fossero un lenitivo immediato! Continuando l’uso dell’Aloe, la sua pelle si rimarginò perfettamente: da allora è un fan accanito di questo rimedio della Natura.
Sappiamo che le proprietà benefiche dell’Aloe erano già note all’inizio della civiltà e che sono state tramandate in Occidente dagli egiziani, dai greci e dai romani. In Oriente hanno contribuito alla diffusione della cultura dell’Aloe gli assiro-babilonesi, gli arabi, i cinesi e gli indiani, mentre nel Nuovo Mondo troviamo i maya, gli aztechi e gli indiani d’America.
Già nel Papiro di Ebers (circa 1600 a.C.) abbiamo le prime testimonianze scritte con le ricette per l’uso terapeutico della pianta insieme alle formule per realizzare unguenti medicamentosi.
Attraverso gli scambi commerciali tra Persia ed India già nel 600 a.C. l’Aloe entra a far parte della medicina Ayurvedica e viene consigliata come potente afrodisiaco.
Pedacio Dioscoride, (41-68 d.C.), nel “De Materia Medica” ne suggerisce l’uso in “presenza di ferite e ulcere, per normalizzare il sonno, come espettorante, per l’alopecia, per i disordini intestinali”. Nella cura dei denti, nella stipsi con emorroidi e nelle scottature l’Aloe resta il rimedio d’elezione di quel periodo.
Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), nella sua “Naturalis Historia” sostiene che contro l’alopecia il cuoio capelluto venga massaggiato sotto il sole con vino e succo d’aloe. Per quanto questa ricetta possa sembrare “pressappochista”, ha una sua valenza: l’alcool contenuto nel vino, con il massaggio ed il calore del sole, vasodilata e consente un ottimale assorbimento delle sostanze stimolanti la ricrescita dell’Aloe!
Sembra anche che il corpo del Cristo morto sia stato spalmato con Aloe e unguenti vegetali e ciò è stato confermato da analisi recenti eseguite sulla Sindone.
Per uso esterno, la foglia tagliata verso la base e spellata velocemente può essere applicata in caso di punture di insetto, ponfi, scottature solari e non. Tutte le alterazioni dell’epidermide possono beneficiare della polpa dell’Aloe vera: spesso infatti siete voi a sorprendermi per l’intuizione di usarla nei casi più improbabili, con ottimi risultati!
In commercio potete trovare gel di Aloe contenenti una piccola quota di conservante, per un uso più immediato: dal cambio del pannolino alle emorroidi, dalle infiammazioni vaginali all’acne, dagli eczemi alla secchezza della pelle…
Tutte le proprietà “antiche” dell’Aloe sia per uso esterno che interno sono state confermate dalla mia esperienza. Anche quelle di “solvente del calore addominale”, così come viene consigliata nei vecchi testi.
L’Aloe è come il primo amore: non si dimentica…e se l’hai mai usata, sai a cosa mi riferisco! Ai primi segnali di gastriti o di gonfiori addominali, eccovi tornare pronti ad iniziare una nuova cura con il succo di Aloe vera: questa pianta incredibile è praticamente priva di effetti collaterali.
Abbiamo scelto per voi un prodotto che garantisse la conservazione degli enzimi e delle vitamine attraverso l’incubazione del gel con aggiunta di vitamina C (acido L-ascorbico), e acido citrico. Il succo viene estratto dalle foglie sbucciate (non strizzate), per evitare contaminazioni con l’Aloina, il potente antrachinone ad azione purgante drastica presente subito sotto la rigida parete fogliare.
La sua azione “rinfrescante” potrebbe essere sottovalutata: al mondo d’oggi, invece, lo stato infiammatorio perenne in cui viviamo mi porta a suggerire l’Aloe vera nella problematiche più disparate: nei disturbi osteo-articolari, negli “ingorghi linfatici” (cellulite), nelle nevralgie e come stimolante del sistema immunitario…
Insomma: solo se devi affrontare un intervento chirurgico ti sconsigliamo di usare l’Aloe nei giorni precedenti (per possibili ma ancora incerte interazioni)…per il resto, è sempre il momento di usare l’Aloe Vera!
Silvia Canevaro, Aloe vera, Ed.Biesse
Luigi Giannelli, Medicina Tradizionale Mediterranea, Ed. Tecniche Nuove
Fabio Firenzuoli, Le insidie del naturale, Ed. LSWR